Rosenplatz, un vino che s’ispira alla tradizione asburgica della provincia di Gorizia e alle tecniche dei vini bianchi, tipiche del Collio, di vinificazione.
Livio Felluga, considerato una grande personalità della tradizione vinicola friulana, ha iniziato la sua attività nel 1956 creando una leggenda che è andata oltre i confini. Attualmente, l’azienda vanta un’estensione di oltre centosessanta ettari tra Collio e i Colli orientali del Friuli, con ben oltre ottocentomila bottiglie esportate in tutto il mondo.
Come nasce il Livio Felluga Rosenplatz
Livio Felluga Rosenplatz, un blend di Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio.
I vitigni posano le loro radici su un terreno marnoso, abbondante di arenarie e di origine oceanica. Sistema di allevamento a Guyot con lotta antiparassitaria integrata, nel rispetto e controllo dell’ambiente.
La vendemmia, manuale, avviene nella seconda decade di settembre.
L’uva è diraspata delicatamente e la fermentazione avviene con macerazione delle bucce, in contenitori di acciaio inox e a temperatura controllata.
Dopodiché i vini sono assemblati e travasati in fusti di rovere francese per la fermentazione malolattica e la lisi dei lievi di fermentazione.
Il vino viene imbottigliato e tappato a vite. Raffinato in locali termocondizionati per cinque mesi.
Le caratteristiche del Livio Felluga Rosenplatz
Il vino presenta un colore giallo paglierino, luminoso e con riflessi dorati, dal sapore intenso, dal profumo accattivante, ampio con note di frutta tropicale e sfumature di asparago, gelso, felce, menta e gradevoli note di pasticceria.
Dal gusto pieno, armonico con riscontro retrolfattivo degli aromi. Dal finale asciutto e minerale.
Da offrire con un calice ad apertura media. Questo tipo di calice, infatti, è ideale per i vini bianchi che non hanno bisogno di ossigenazione per aprirsi.
Può essere servito come aperitivo e si accompagna a piatti di verdure, legumi e pesce anche marinato.
Si racconta che dopo la prima creazione del Rosenplatz, Livio Felluga abbia esclamato: “Bello! Bravi, bisogna sempre innovare se a favore della qualità”.